At the Certosa di San Giacomo, a heartfelt tribute to women, curated by Antonella Felicioni
(EN) I believe that to move from thought to the soul, tools and vehicles are needed, and images are among them. The very selection of the photographs required courage and entailed a great risk of error, for which perhaps only the will to describe truth can offer absolution.
The fil rouge of this exhibition celebrates, through the expressiveness of scenes from film sets and the faces of great actresses and women directors of Italian cinema, the roles that women, in the diaspora of life, are powerfully called upon to play. It captures their contexts, emotions, choices and battles, beyond any form of judgment. This is a world to be described; it would be presumptuous to think of being exhaustive, and so I allowed myself to be guided, to be carried through it, and to venture into discovering emotions.
The exhibition journey opens with Anna Magnani and Sophia Loren, accompanied by two major directors such as Lina Wertmüller and Liliana Cavani, continues with Claudia Cardinale, and concludes with a constellation of other equally incisive actresses, from Rosanna Schiaffino to Giovanna Ralli, from Lucia Bosè to Clara Calamai, from Gina Lollobrigida to Silvana Mangano.
One element emerges strongly: the importance of Italian cinema as a language, one that in some respects deserves to be rediscovered because it still has so much to offer — but that is the domain of experts, historians and critics of the seventh art.
Being a mother, being desired, being loved, being free, being rebellious, being a lover, being imprisoned, being overpowered… like the cry, despair, escape, rescue, embrace, smile, irreverence, rivalry, intensity, care and love, are not just words, but many different ways of being a woman.
IL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA PARTECIPA A CAPRI 30 CON LA MOSTRA FOTOGRAFICA “LA DIASPORA DELLE DONNE”
Alla Certosa di San Giacomo, un sentito omaggio alle donne, a cura di Antonella Felicioni
(IT) Credo che per arrivare dal pensiero all’anima occorrono strumenti, veicoli e le immagini lo sono. La selezione stessa delle foto ha comportato coraggio e grandi possibilità di errore, per le quali forse, solo la volontà di descrivere verità, potrebbe assolvere.
Il fil rouge di questa mostra celebra attraverso l’espressività delle scene dei set e dei volti di grandi attrici e registe del cinema italiano, i ruoli che la donna nella diaspora della vita è chiamata con forza ad interpretare e ne fotografa i contesti, i sentimenti, le scelte, le guerre al di là di ogni giudizio. È un mondo da descrivere, presunzione pensare di essere esaustiva, per cui mi sono lasciata guidare, attraversare e avventurata a scoprire le emozioni.
Il percorso espositivo si apre con Anna Magnani e Sophia Loren, ci accompagnano due registe importanti come Lina Wertmüller e Liliana Cavani, per proseguire con Claudia Cardinale e concludersi con una costellazione di altre attrici non meno incisive da Rosanna Schiaffino a Giovanna Ralli, da Lucia Bosè a Clara Calamai da Gina Lollobrigida a Silvana Mangano.
Emerge forte un dato: l’importanza del cinema italiano come linguaggio, per certi aspetti da riscoprire perché ha ancora tanto da dare, ma per questo ci sono gli esperti, gli storici, i critici della settima arte.
L’essere madre, l’essere contesa, l’esser amata, l’essere libera, l’essere ribelle, l’essere amante, l’essere prigioniera, l’essere sopraffatta…come il grido, la disperazione, la fuga, il soccorso, l’abbraccio, il sorriso, l’irriverenza, la rivalità, l’intensità, la cura e l’amore, non sono solo parole, ma tanti modi di essere donna.
